La capacità di orientarsi nello spazio fisico è stata fondamentale per la sopravvivenza e il benessere dell’umanità e per questo, fin dalla preistoria, l’uomo ha sentito l’esigenza di orientarsi nello spazio, dapprima attraverso rudimentali mappe mentali e poi con lo sviluppo di strumenti sempre più sofisticati con la creazione di vere e proprie rappresentazioni grafiche, grazie alle quali l’umanità si è organizzata e ha progredito. Questi elementi non sono stati solo strumenti pratici, ma hanno anche influenzato profondamente il concetto di spazio e la percezione del mondo, condizionando la mente umana ed in definitiva, plasmando in modo determinante tutta la storia umana.
Le mappe: una rappresentazione cognitiva dello spazio
Le mappe sono state tra i primi strumenti di rappresentazione grafica utilizzati dall’uomo per codificare e memorizzare informazioni spaziali. Le prime testimonianze di mappe risalgono a oltre 10.000 anni fa e servivano a indicare risorse naturali, territori di caccia e percorsi sicuri. Le prime forme di mappe erano probabilmente disegni tracciati sulla sabbia o su altri supporti effimeri, utilizzati per comunicare informazioni su percorsi, risorse e pericoli. Con il tempo, le mappe si sono evolute, diventando sempre più precise e dettagliate, grazie all’introduzione di tecniche di misurazione e rappresentazione sempre più sofisticate e iniziarono a rappresentare confini politici, percorsi commerciali e strategie militari.

Pietra rinvenuta nel Mar Baltico, forse la piu antica mappa su pietra – Focus.it
Le mappe hanno permesso all’uomo di:
- orientarsi e navigare: fondamentali per l’esplorazione di nuovi territori e per la navigazione marittima.
- Pianificare e organizzare: utili per la costruzione di infrastrutture, la gestione del territorio e la pianificazione di strategie militari.
- Comunicare e condividere informazioni: strumento essenziale per la trasmissione di conoscenze geografiche e la collaborazione tra individui e gruppi.
Dal punto di vista della psicologia cognitiva, le mappe sono un’estensione della capacità umana di formare rappresentazioni mentali dello spazio. Secondo la teoria delle mappe cognitive di Edward Tolman, l’uomo (come anche alcuni animali) sviluppa una sorta di “mappa interna” dell’ambiente che lo circonda, permettendogli di navigare con maggiore efficienza. Questo processo è legato alla memoria spaziale e alla capacità di creare schemi mentali per semplificare la comprensione del territorio.
Le mappe non solo ci aiutano a muoverci nello spazio fisico, ma influiscono anche sul modo in cui percepiamo il mondo. Studi hanno dimostrato che la rappresentazione mentale del territorio può essere influenzata dalla cultura e dall’educazione: ad esempio, alcune popolazioni indigene sviluppano un senso dell’orientamento molto più preciso rispetto a chi cresce in ambienti urbanizzati, dove il riferimento principale è dato dai nomi delle strade piuttosto che da punti di riferimento naturali.
Le strade: il collegamento tra progresso e organizzazione sociale
Le strade sono state il complemento fondamentale delle mappe e hanno avuto un impatto altrettanto significativo sull’evoluzione umana, fungendo da arterie per la circolazione delle persone, delle merci e delle idee. Le prime strade erano sentieri tracciati dal passaggio di animali e uomini, ma con lo sviluppo delle civiltà, si sono trasformate in vere e proprie reti di comunicazione.

Nelle prime civiltà mesopotamiche e romane, la costruzione di strade era un segno di progresso e organizzazione, facilitando:
- il commercio e lo scambio di merci: facilitando il trasporto di beni e risorse tra regioni diverse.
- La migrazione e la diffusione di idee: permettendo a persone e culture di entrare in contatto e influenzarsi reciprocamente.
- Il controllo del territorio: consentendo agli Stati di esercitare il proprio potere politico e militare su aree vaste e distanti.
Oltre alla loro funzione pratica, le strade hanno un ruolo fondamentale nella percezione dello spazio. Secondo studi di psicologia ambientale, la disposizione delle strade influisce sul modo in cui le persone vivono e interagiscono con il territorio. Gli spazi urbani progettati con una rete stradale regolare tendono a favorire una maggiore organizzazione cognitiva rispetto a quelli più caotici, dove l’orientamento diventa più difficoltoso. Un altro aspetto interessante è l’impatto psicologico delle strade nel concetto di “territorio”. La territorialità è una caratteristica intrinseca dell’essere umano, ed è regolata sia da fattori biologici che sociali. Le strade definiscono confini, separano quartieri e creano divisioni geografiche che possono influenzare le dinamiche sociali e culturali di una comunità.
Pietre e cippi miliari: strumenti di orientamento e potere
Molte civiltà hanno usato pietre per delimitare confini tra territori, sia a livello statale che privato. Già nelle civiltà mesopotamiche e nell’antico Egitto, esistevano stele di confine che segnavano i limiti tra regioni e territori sotto il controllo di re o sacerdoti. Questi segni materiali non solo evitavano conflitti territoriali, ma costituivano anche una dichiarazione di potere e sovranità.
Le pietre di confine avevano anche un valore sacro: in molte culture, erano associate a divinità protettrici del territorio o considerate inviolabili. La loro rimozione o alterazione era vista come un atto di profanazione e poteva portare a sanzioni severe.

Pietre miliari e colonne rinvenute a Brescia nel 2021 – www.bresciatoday.it
I cippi miliari, utilizzati principalmente nell’Impero Romano, erano pietre poste lungo le strade per segnalare le distanze e fornire punti di riferimento ai viaggiatori. Oltre alla loro funzione pratica, questi cippi avevano un forte valore simbolico, rappresentando il dominio dell’Impero su un territorio e la sua capacità di organizzare e controllare le vie di comunicazione. Spesso incisi con il nome dell’imperatore o del governatore locale, i cippi miliari erano strumenti di propaganda, rafforzando il senso di appartenenza all’Impero e sottolineando il potere centrale.
Mappe, strade e cippi oggi…
L’importanza delle mappe, delle strade e delle loro rappresentazioni fisiche nel territorio attraverso i segni dei Cippi & Co. è innegabile nella storia dell’umanità. Oltre a rappresentare strumenti pratici per la navigazione e l’organizzazione sociale, esse hanno influenzato profondamente la cognizione umana, la percezione dello spazio e la costruzione del concetto di territorio. Le mappe hanno permesso di espandere la conoscenza e di pianificare strategie, mentre le strade hanno facilitato gli scambi e la diffusione delle culture.
Anche oggi, monumenti, targhe e stele continuano a essere utilizzati per ricordare eventi storici e rafforzare l’identità nazionale, dimostrando come la necessità di segnare e definire lo spazio, rimanga una costante della storia umana. I Cippi e gli altri segni, sono quanto ci rimane ancora di questo “percorso” che è importante conoscere, riconoscere e salvaguardare.